Nonostante i dati sanitari sui contagi ci facciano intravedere una luce, è presto per abbassare la tensione. Tanta gente, soprattutto a Roma continua ad uscire. Basta vedere le file ai semafori la mattina o i dati sulle emissioni di Pm10 in alcune strade della Capitale. Dobbiamo continuare a restare a casa. Tutti, insieme abbiamo fatto un Patto: restare uniti, sacrificare la nostra libertà, gli affetti, con un unico obiettivo, non dare forza al virus, interrompendo contatti e contagi. Sarebbe da matti mollare proprio adesso dopo tanti sforzi fatti. Significherebbe vanificare la tanta fatica fatta fin qui. Basta rispettare i provvedimenti restrittivi che ci sono, altrimenti potremmo rischiare il blocco totale, francamente difficile da applicare per tutti. La disobbedienza di alcuni vanifica lo sforzo di tanti.
L’Italia era il Paese dei 60 milioni di ct della nazionale, oggi siamo tutti virologi, non è così che funziona. Alla politica consiglio di farsi guidare dalla comunità scientifica, che ci chiede di essere cauti e rispettare le prescrizioni intraprese e lavorare per aiutare i cittadini a ripartire nel momento in cui questa crisi sarà passata.
Da parte nostra stiamo lavorando per mettere in campo quante più risorse possibili affinché il Lazio riesca a ripartire: Ieri abbiamo approvato un pacchetto di misure che ha importanti ricadute sui cittadini, come la sospensione del pagamento della prossima scadenza del bollo auto e di tributi come l’Iresa e l’Irba, senza applicare interessi. La delibera per finanziare con 20 milioni di euro, oltre a quelli stanziati dal governo, il ticket per la spesa destinato a chi non ce la fa. Su questo fronte, oltre alla misura in sé utile per la tenuta sociale, abbiamo varato “Porto a Casa”, il piano di intervento che mette insieme Regione, Comuni, Terzo settore, associazioni di categoria e piccoli e grandi supermercati in grado di garantire la consegna della spesa a domicilio ai più deboli, agli anziani, ma che potrà essere un modello di welfare per nuove iniziative. Ieri sera ieri sera è stata approvata all’unanimità in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale “Pronto Cassa”, al termine di un lavoro molto costruttivo delle forze politiche. Abbiamo messo subito in campo, lavorando m termini di rapidità e semplificazione, risorse per tenere vivo il mondo delle imprese e delle partite Iva: si sbloccano i fondi per la cassa integrazione, d permette da un lato di rimodulare i fondi europei – lo faremo dalla prossima settimana – e dall’altro inietta 50 milioni nel fondo rotativo per le imprese, tutto per attivare con il sistema bancario prestiti a tasso zero soprattutto per le microrealtà, con la Regione che si accolla la parte degli interessi.
Va evitata una pandemia economica. Con il pacchetto di oggi abbiamo messo in campo oltre 600 milioni, uno sforzo importante per il nostro bilancio. Ma ce ne saranno altri di fondi. Stiamo recuperando altre risorse dai fondi europei per garantire liquidità alle imprese, nel contempo stiamo lavorando con il governo perché nel prossimo decreto per gli enti locali ci siano moratorie sui tributi e soprattutto il rilancio degli investimenti, fermi da troppo tempo. Una strada può essere riprogrammare i fondi europei 2021-2027.
Certo, dobbiamo riaccendere i motori del sistema produttivo, ma dobbiamo anche tenere in piedi quel modello, quel Patto tra soggetti diversi che stanno affrontando la pandemia. Io lo chiamo modello antivirus del Lazio.