“Caro collega, ti scrivo per segnalarti la sottoscrizione istituita dall’Arma dei carabinieri in favore di Martina Giangrande che in questi giorni sta vivendo, insieme alla sua famiglia, momenti di grandissima apprensione”. Inizia così la lettera che ho inviato a tutti i consiglieri della Pisana per promuovere “l’adesione alla sottoscrizione volontaria che l’Arma dei carabinieri ha aperto in favore di Martina, figlia di Giuseppe Giangrande, il brigadiere ferito il 28 aprile scorso davanti Palazzo Chigi“. Ecco il resto della missiva: “Ogni parola in merito ai gravi fatti che hanno scioccato tutti è stata già scritta e non è mia intenzione aggiungere riflessioni che ognuno di noi ha avuto modo di fare e condividere, anche pubblicamente. Il coraggio, la dignità, l’amore che in queste settimane Martina ha trasmesso a tutti, credo valgano più di tante dotte riflessioni e rappresentino una grande lezione non solo per la politica, ma anche per tutti coloro che dimostrano poco amore per le istituzioni e per il proprio Paese. Personalmente ho deciso di aderire alla sottoscrizione che l’Arma, con discrezione, ha ritenuto opportuno di attivare non soltanto per Martina e per contribuire in piccola parte al suo futuro che il destino ha reso certamente complesso, ma anche per ringraziare, abbracciando lei, tutte le donne e gli uomini che ogni giorno operano per la nostra sicurezza e per quelle delle istituzioni”.