Con la valigia piena di speranze, i passi decisi verso il futuro e lo sguardo rivolto verso la Storia: è il bagaglio dei giovani talenti, italiani e stranieri, che hanno preso parte al XXXVII Certamen Ciceronianum Arpinas, appuntamento che rinnova come ogni anno il legame fortissimo della cultura classica con le radici della nostra società, italiana ed europea.
Per quattro giorni la città di Arpino, dove in ogni angolo, dalle vie fino ai resti archeologici, si respira il lascito di Marco Tullio Cicerone, è diventata centro culturale per eccellenza.
Ai veri protagonisti di questa manifestazione, gli studenti arrivati da tutta Italia e da tante parti d’Europa, rivolgo le mie personali congratulazioni, condivise da tutto il Consiglio regionale del Lazio che mi onoro di presiedere, per la bravura, la determinazione e la tenacia dimostrate nel partecipare a questa significativa competizione.
Una sfida che si basa sul merito, sulle competenze e sull’impegno che ognuno di voi ha dimostrato di avere, caratteristiche, queste, che vi permetteranno di affrontare con coraggio e a testa alta – ve lo auguro dal più profondo del cuore – tutte le prove che la vita vi porrà davanti.
In questo contesto, il compito delle Istituzioni, a mio avviso, deve essere quello di affiancarvi, di sostenere le vostre scelte e di mettere in campo, ove possibile, le condizioni per premiare il merito e il valore di ognuno di voi. Il Consiglio regionale del Lazio lo ha fatto anche in occasione del Certamen di Arpino, sostenendo ancora una volta con forza questo importante appuntamento, e lo farà ogni qualvolta ci sarà occasione di riconoscere ai nostri giovani il merito e il talento.
Un ringraziamento mi sento di rivolgerlo anche al Centro Studi Umanistici ‘Marco Tullio Cicerone’ e alla Città di Arpino che da 37 anni, ininterrottamente, si prodigano nell’organizzazione del Certamen per la valorizzazione del territorio, della cultura, dell’identità.
Mi fa piacere, infine, ricordare che l’appuntamento del 2017 cade a qualche mese di distanza dalle celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, una delle tappe fondamentali dell’unificazione d’Europa. Le radici storiche e culturali di quella che oggi conosciamo come Unione Europea affondano nella civiltà classica, prima greca, con la nascita del mito d’Europa, e poi latina. E’ bene conoscere, quindi, il nostro passato, per poter vivere degnamente il presente, secondo gli ideali di democrazia, pace e libertà che sono alla base della nostra comune appartenenza.
Perché il bello del futuro è qui, e oggi il nostro futuro siete voi.