Stamattina ho avuto l’onore di prendere parte alla commemorazione dell’8 settembre a Porta San Paolo a Roma. Portare il testimone di chi ha sacrificato se stesso, la propria gioventù e la libertà per liberare la nostra comunità, Roma e l’Italia dall’oppressione del nazifascismo. E’ la nostra responsabilità più grande. Esserci è un dovere non solo per rendere omaggio e ringraziare coloro che persero la propria vita per difendere i diritti fondamentali, ma anche perché da lì rinasce un’Italia che si riscatta e vince la sfida della democrazia, del futuro. La presenza del presidente della Repubblica Mattarella sottolinea anche il grande significato che ha assunto per il Paese l’8 settembre, inizio simbolico della lotta di Liberazione. C’è un solo modo per vincere una guerra: non farla, ha detto poche settimane fa papa Francesco. Questo è il monito che deve riecheggiare nelle nostre coscienze.