In questo periodo di lotta contro il virus che sta colpendo il nostro Paese, tutti settori economici siano in estrema difficoltà. Conosco bene il grado di sofferenza dei cittadini, così come quello delle imprese. Tutto è fermo. Vedere pizzerie e bar chiusi è uno choc per tutti. Dover tirare giù la saracinesca è stata una cosa terribile.
Grazie alle misure che le istituzioni stanno mettendo in atto e all’impegno di tutti i cittadini, quest’epidemia passerà e torneremo al nostro lavoro, ai nostri impegni, alle nostre vite ma non possiamo aspettarci che questo periodo non lasci profonde ferite nel nostro sistema economico. Per questo, già da diverso tempo, siamo all’opera per reperire quante più risorse possibili per dare un sostegno concreto alle attività lavorative che sono rimaste più danneggiate, penso alle imprese, alle attività, ma pure alle Partite Iva.
Nell’immediato, abbiamo a disposizione circa 400 milioni per dare liquidità alle aziende: ci sono 100 milioni di euro diretti dalla Regione, altrettanti dalla Banca europea degli investimenti. Poi c’è il decreto “Cura Italia” che ci dovrebbe garantire 350 milioni per la cassa integrazione, di cui 142 nell’immediato e 200 successivamente. In più abbiamo altri 50 milioni tra piccolo credito e Fondo centrale di garanzia.
Si tratta di una boccata d’ossigeno per un settore della nostra economia che in questo momento si ritrova a dover segnare il passo. È un momento difficile per tutti. Siamo vicini alle regioni colpite come noi e più di noi, pensiamo alla Lombardia. Ma c’è una regola per trionfare: le tre S, sacrifici, serietà e speranza. Cioè molti sacrifici anche nelle nostre libertà, tanta serietà nel seguire le indicazioni delle istituzioni, e una grande dose di speranza per tornare, uniti, a guardare avanti.