Intervento all’incontro: “Dalla Conferenza sul futuro dell’Europa al PNRR: le sfide della Next Generation EU” organizzata da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Imprenditori
Buongiorno a tutti.
Prima di entrare nel merito del dibattito di oggi, vorrei ringraziare tutti coloro i quali hanno partecipato a questo evento e hanno contribuito a renderlo una grande occasione di riflessione sull’importanza della connessione tra i giovani e lo sviluppo del territorio. Grazie all’Associazione Nazionale Giovani Imprenditori e al Presidente Ferrieri per l’organizzazione dell’appuntamento e grazie ai colleghi rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti per testimoniare l’impegno del governo nazionale e delle istituzioni europee per lo sviluppo del territorio, grazie agli investimenti sulle future generazioni
Ma quella di oggi è un’opportunità importante non solo perché significa stimolare l’attenzione sul ruolo dei ragazzi e delle ragazze nel realizzare quella ripresa economica e sociale che tutti auspichiamo, ma anche perché è l’occasione per condividere spunti su come sia necessario investire sul talento per valorizzarlo.
Oggi più che mai, in una fase di ri-costruzione dopo mesi così difficili, la politica e le istituzioni non devono solo confrontarsi con i giovani per individuare insieme a loro le soluzioni più efficaci, ma devono anche coinvolgerli attivamente per renderli parte attiva di questo percorso. Bene, in questo senso, il recente via libera alla riforma costituzionale che porta l’elettorato attivo per il Senato da 25 a 18 anni, dando a 4 milioni di ragazzi e ragazze tra i 18 e 24 anni la piena responsabilità di essere parte attiva e integrante della vita politica nazionale.
C’è poi il tema del PNRR, la cui attuazione non sarà realizzata in un anno ma attraverserà almeno tutto il prossimo quinquennio, richiedendo un impegno collettivo che va oltre il “qui e ora” e tocca tutti, indistintamente.
Proprio per questo motivo non possiamo pensare alla ripresa come un atto puntuale e immediato ma dobbiamo invece costruirla tassello dopo tassello, ponendoci come obiettivo prioritario la realizzazione di una società migliore per le generazioni che ne saranno protagoniste.
Come Regione Lazio abbiamo predisposto una programmazione regionale per la spesa dei fondi europei che va proprio in questa direzione. Il Next Generation Lazio è una strategia costruita su 3 linee strategiche, 6 missioni, 41 progetti: in totale 17 miliardi di euro di investimenti da mettere in campo su modernizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale e parità di genere.
Il nostro Next Generation regionale si propone di offrire alla comunità, e in particolare proprio ai giovani, un contesto sociale e lavorativo stimolante, che sia in grado di favorire realmente la valorizzazione delle competenze delle ragazze e dei ragazzi del nostro territorio.
Dobbiamo essere in grado di creare le condizioni affinché le nuove generazioni possano godere di reali opportunità, superando un modello di sviluppo ormai vecchio e inadatto per abbracciare invece la sostenibilità ambientale ed economica e l’inclusione sociale.
In questo contesto è l’innovazione il fattore cruciale per accrescere la competitività del sistema economico territoriale e favorire la crescita a tutti i livelli.
L’innovazione deve riguardare le imprese, e quindi la loro capacità di misurarsi con successo sui mercati esteri, ma anche la pubblica amministrazione, che grazie alla digitalizzazione può puntare ad essere più trasparente ed efficiente, offrendo servizi di qualità al cittadino e all’impresa.
Negli ultimi anni la Regione Lazio ha molto investito per sostenere proprio l’innovazione e il rafforzamento della competitività del sistema imprenditoriale, rivolgendosi agli aspiranti imprenditori e alle Pmi già costituite, fino alle grandi imprese.
È soprattutto nel campo dell’innovazione che occorre favorire un sempre più stretto collegamento tra ricerca e impresa, attraverso il sostegno a progetti complessi e integrati, agganciati alle Aree di specializzazione regionale e in grado di individuare soluzioni a diverse sfide grazie al grande potenziale espresso dai nostri centri di ricerca regionali.
Tra gli investimenti programmati sono numerosi quelli che riguardano direttamente proprio i giovani e la valorizzazione della formazione, della ricerca e dell’innovazione.
Una delle ultime iniziative in ordine cronologico è l’inizio dell’iter che porterà alla nascita di un centro di eccellenza dedicato all’innovazione e alla tecnologia.
Si tratta dell’Hub dell’innovazione della Regione Lazio che si troverà nel centro di Roma, accanto alla Stazione Termini: un vero e proprio centro di eccellenza dedicato all’innovazione e alla tecnologia, sul quale saranno investiti 20 milioni di euro della nuova programmazione europea 2021-2027.
L’obiettivo dell’Hub sarà quello di rafforzare la crescita e la competitività delle Pmi del territorio, contribuendo a consolidare l’offerta di servizi alle imprese sul territorio.
Ma l’Hub non è l’unico esempio della strategia di innovazione messa in atto dalla Regione Lazio. Mi viene in mente, ancora, la Città della Conoscenza, un’area transnazionale di alto profilo tecnologico che abbiamo pensato per rendere lo sviluppo della Regione più sostenibile e competitivo.
Ma anche il ‘Rome Technopole’, un hub multi-tecnologico transdisciplinare che ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento internazionale per la formazione e la ricerca.
Questi progetti sono solo l’inizio di un percorso che a livello regionale, nazionale ed europeo vogliamo e dobbiamo portare avanti insieme, con una grande collaborazione tra le istituzioni per far sì che il Next Generation EU sia realmente l’occasione per i giovani di afferrare il proprio futuro e realizzare le proprie ambizioni in un contesto ricco di opportunità.
Investire sulla formazione, valorizzare il talento, premiare il merito dei giovani che si mettono in gioco per dare un contributo alla comunità sono le armi non solo per uscire dalla crisi ma per farlo con successo, ripartendo con slancio verso una nuova epoca.