Voglio ringraziare, innanzi tutto, l’Accademia di Francia per l’invito a questo evento eccezionale che, ancora una volta, evidenzia e celebra la grande amicizia tra Francia e Italia, nel solco di una tradizione che vede da sempre i due Paesi vicini nell’ambito della promozione dell’arte e della cultura e, adesso, anche della tutela ambientale.

Nella città di Roma oggi – grazie alla partnership tra l’Ambasciata di Francia in Italia e il Gruppo Webuild, e attraverso l’opera visionaria e sognatrice realizzata dall’artista Olivier Grossetête – volge uno sguardo al passato e tende una mano al futuro, con un ponte sospeso sopra il Tevere. Si attinge al passato per l’idea, quella di un ponte progettato da Michelangelo e mai realizzato che unisse le due sponde, ma si guarda al futuro grazie a un’opera che potrei definire corale, interamente in cartone e realizzata in questi giorni da centinaia di volontari.

Questa bellissima iniziativa ci ricorda ancora una volta che l’ispirazione a grandi cose e la forza per la rinascita nella storia anche architettonica del nostro Paese, non sono mai nati dalla forza e dall’ingegno di un solo uomo, ma dalla fatica, dal lavoro e dalla visione di più uomini che hanno lavorato fianco a fianco, ritrovandosi in una comunione di idee e di intenti.

Il mondo oggi ha più bisogno di andare avanti insieme e coeso, sente molto di più il desiderio di camminare compatto verso un mondo futuro che non resti solo un’utopia o un sogno irrealizzato come il Ponte di Michelangelo. Vogliamo guardare a un futuro che finalmente ci somigli, un futuro sostenibile, un futuro femmina e femminista, un futuro di solidarietà e vicinanza. La stessa vicinanza e amicizia che unisce i nostri due Paesi da molti anni e che oggi ha scelto la cornice di Roma per lanciare e lasciare sospeso un ponte sopra le nostre teste.

Desidero ringraziare ancora l’artista per aver pensato un’opera così audace e così sognatrice.

Grazie a Webuild che ha sostenuto l’installazione artistica, un grande gruppo che proprio in Francia sta costruendo un’importante e ambiziosa opera infrastrutturale come il Grand Paris Express, strumento fondamentale per l’inclusione e la mobilità sostenibile.

Esprimo infine un ringraziamento particolare all’Ambasciatore Christian Masset promotore del progetto del  “Ponte Farnese” e di una serie di eventi e celebrazioni  culturali organizzati per festeggiare la grande operazione di restauro di Palazzo Farnese, che mostra quanta voglia ci sia di aprire il palazzo alla città e ai romani e i costruire un ponte ideale di amicizia e collaborazione tra i nostri due Paesi.