La competitività dei territori? Ne abbiamo parlato da Formazione Democratica. Ritengo che siano tre le azioni su cui puntare: l’internazionalizzazione del nostro tessuto produttivo storico, cioè le pmi, i fondi europei e la ricerca (collegata all’innovazione). Sul primo punto, il tentativo iniziato con la programmazione 2007/13 va ripreso e consolidato dai Comuni. Sui fondi europei, la Regione ha fatto tantissimo, e infatti non un centesimo tornerà a Bruxelles. Ma è importante rovesciare il punto di vista: dobbiamo insegnare alle nostre realtà locali a ragionare prima sull’idea di sviluppo che vogliono dare ai territori e poi sui finanziamenti da trovare, altrimenti questi saranno appannaggio di pochi che faranno i progetti senza portare una reale ricaduta di crescita per i territori. Ultimo punto, l’innovazione: ricordo che pochi giorni fa ricorreva il 30esimo anniversario del primo collegamento internet in Italia. Il nostro Paese arrivo’ quarto in Europa a questo traguardo, pochi giorni dopo Inghilterra, Norvegia e Germania, ma fu il primo a cominciare a lavorare a questa ricerca, fin dagli anni ’70, insieme agli USA. In quegli anni c’era un punto fermo su cui governi e politiche si concentravano: l’innovazione e la ricerca. E i fondi su questi argomenti non venivano considerati spesi male ma investimenti per le future generazioni. Dobbiamo ripartire da qui per il rilancio dei nostri territori.