Voglio salutare con un ringraziamento davvero sentito gli specialisti del San Gallicano che oggi partiranno alla volta dei campi profughi siriani in Libano per portare, in un contesto estremamente difficile e ad alto rischio, il diritto all’assistenza e alla cura dei rifugiati che gli ospedali locali non sono più in grado di garantire. I bambini, le donne e gli uomini fuggiti dalla guerra in Siria e rifugiati alla periferia del Libano vivono in condizioni drammatiche, e portare cure mediche e ricerca scientifica nei campi di Shatila, Ketermaya e Khalde è un contributo fondamentale che dà ulteriore prova dello spirito di abnegazione del nostro personale sanitario. Spero che al loro rientro in Italia, i medici del San Gallicano possano portare la loro testimonianza ‘dal fronte’ in Consiglio regionale, per raccontare gli effetti di una crisi internazionale che non è poi così lontana.