Vorrei rivolgere un saluto a tutti i giovani che partecipano oggi a questa importante giornata di lavori, e darvi un caloroso benvenuto nel nostro – e vostro – Consiglio regionale.

Mi scuso per non essere lì con voi, a causa di precedenti impegni istituzionali. Ma voglio ringraziarvi, perché ogni volta che i ragazzi della vostra età pongono le basi per un nuovo movimento, ogni volta che i giovani si riuniscono per discutere, confrontarsi, proporre, si ravviva lo spirito democratico del nostro Paese.

Vi trovate qui per eleggere per la prima volta i delegati del Lazio, e credo che il fatto di farlo nella sala intitolata al primo Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Girolamo Mechelli, non sia casuale, ma segni in modo indelebile il rapporto che l’Istituzione che presiedo ha instaurato fin da subito con i giovani. Il vostro Movimento parla di Europa, e respira gli ideali internazionali della pace e della democrazia internazionale: obiettivi imprescindibili oggi più che mai, in questo difficile contesto caratterizzato dall’avanzare dei nazionalismi, da un lato, e dall’esplosione della violenza più cieca, dall’altro.

Ecco allora che rispolverare i sentimenti che portarono alcuni “capitani coraggiosi” a battersi per un’Europa unita ha, a mio avviso, un significato ancora più profondo. Lo ha detto solo un paio di giorni fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Abbiamo lavorato settant’anni per abbattere i muri che ci dividevano: non lasciamo che rinascano, creando diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e fiducia”. Lesbo, Idomeni, Lampedusa, sono avamposti d’Europa in cui è in gioco la sfida decisiva alla gestione dei flussi migratori. Chi cerca di costruire nuovi muri distrugge un progetto nato ormai 70 anni fa, rompendo un patto basato su integrazione, accoglienza, diritti. Su questi problemi reali, nessuno si senta escluso. Soprattutto le nuove generazioni, che devono conoscere e comprendere, anche grazie alle scuole e alle Istituzioni.

E’ per questo, per esempio, che il Consiglio regionale del Lazio sta mettendo in piedi un progetto che guarda agli studenti come giovani d’Europa. Un percorso che si concluderà il prossimo anno, in occasione dei 70 anni della firma dei Trattati di Roma, con l’invio a tutti i licei del Lazio di una copia del ‘Manifesto di Ventotene’ di Altiero Spinelli, perché nonostante le tensioni internazionali e i problemi economici, dobbiamo continuare a credere nell’Europa e nei suoi valori fondanti. Non solo. La Regione Lazio ha fatto sue le indicazioni della Strategia Europa 2020 per promuovere l’occupazione, l’innovazione, lo sviluppo del territorio. Con un disegno di programmazione integrata delle fonti di finanziamento disponibili: fondi europei, risorse nazionali e regionali. Cito solo l’accesso al credito e alle garanzie delle PMI; il sostegno all’innovazione e allo sviluppo delle reti d’impresa; gli strumenti per le start up innovative e creative e per la promozione del coworking. Tutte azioni messe in campo per rendere più competitiva la nostra regione in ambito europeo. Ci sono anche progetti speciali per le scuole, per combattere da un lato la dispersione scolastica, dall’altro per migliorare la performance degli studenti e innalzare gli standard formativi. Mentre per i laureati con il bando Torno Subito si è riusciti a far studiare, formare o lavorare all’estero oltre 1000 ragazzi, tornati poi nel Lazio con competenze e professionalità maggiori. Insomma, il nostro cammino è in pieno svolgimento. Il vostro, come Gioventù Federalista Europea Lazio, sta per cominciare. Vi auguro il meglio. E vi confermo che le porte del Consiglio regionale saranno sempre aperte per accogliere le vostre iniziative. Vi ringrazio e buon lavoro.